Di che pasta sei?

Di che pasta sei?
(immagine via Google)

Di che pasta sei?

Questo proprio mi mancava! Ritirata pasta italiana con frammenti di vetro e pezzi di legno, più che un pastificio forse era prodotta in un cantiere!

Spendiamo i nostri soldi ogni giorno per avvelenarci, al produttore non interessa vendere la qualità del prodotto, ma solo fare cassa alle spalle dei consumatori, che ingenuamente si fida di ciò che mette nel carrello della spesa.

Questi alimenti purtroppo noi non sapremmo mai come sono prodotti, possiamo solo immaginare da ciò che raccontano, ma che sia poi la realtà impossibile saperlo, quale tipo d’ingredienti usano, da chi sono stati realizzati, le materie prime, i passaggi di lavorazione, quante mani toccano questi cibi prima di essere confezionati … se ci pensiamo e riflettiamo un attimo, secondo me è meglio farsi tutto in casa, basta organizzarsi con un Bimby, una macchina per farsi pane e pasta, questa secondo me è l’unica soluzione se vogliamo mangiare ancora qualcosa di decente.

Alternative?

Preferisco mangiare frutta e verdura, almeno so che non posso trovarci frammenti di vetro o pezzi di legno tritati … comunque da qualche tempo ormai la pasta la mangio poco, circa 3/4 volte al mese, nel periodo freddo consumo il 50/60% di cibi crudi, il resto cotto ma non stracotto tra verdure e ortaggi, tale consumo di crudo aumenta nei mesi estivi fino all’80/90%, ma sto pensando di fare il salto del crudo totale a base di frutta e verdure, ma per ora aspetto la primavera, con le temperature un po’ più miti sarà più facile.

Sarebbe carino che negli articoli mettessero anche i nomi delle aziende, perché abbiamo il diritto di sapere chi tenta di ammazzarci!

Via:  www.ilfattoalimentare.it

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