Il diritto di esistere: gli uomini

Il diritto di esistere: gli uomini

A distanza di un paio di mesi dal primo articolo “La lotta per l’esistenza: Gli Animali” (che potrete leggere cliccando qui), voglio parlarvi delle seconda parte di questa pubblicazione, ovvero “La lotta per l’esistenza: Gli Uomini“. Un diritto all’esistenza che non può non essere considerato in un mondo abbietto che va a passo dritto verso la sua distruzione.

Ogni essere vivente, animale e senziente, deve avere il diritto alla propria dignità, alla propria libertà, alla propria realizzazione. Cosi per gli umani, quanto per gli animali. Nei secondi tutto questo si realizza principalmente nel non essere più materiale organico di cui cibarsi, nel non essere più vittime di barbare tradizioni, di non essere più al centro della sperimentazione animale, inutile e dannosa. Nei primi questi diritti si racchiudono in una semplice frase, valida anche per i secondi: “la possibilità di vivere la propria vita in maniera dignitosa“.

Il capitalismo ha portato il mondo ha ragione per interesse. Mai fu cosa più sbagliata.
Dobbiamo tornare a mettere al centro l’uomo, la dignità umana, svolgendo il nostro ruolo naturale in perfetta armonia con gli altri esseri viventi. Questo sistema corrotto e speculativo ha portato gli uomini a calpestarsi per un pezzo di pane. Questo è il massimo che l’uomo sa fare? La dignità è una qualità, un attributo di tutti e di ciascuno di noi. La dignità è legata alla eguaglianza: siamo tutti “eguali” (e non uguali) pur essendo tutti diversi e pur avendo, tutti, il diritto alla nostra diversità e alla nostra identità.

L’uomo non deve dunque mai diventare oggetto. La “dignità umana” è il diritto proprio di ogni essere umano ad essere rispettato, un implicito diritto all’esistenza e dunque oggettivo. Il diritto al rispetto è inviolabile, non è tangibile; deve anche essere difeso dalle violazioni, e rimane valido persino laddove gli uomini lo ignorano, lo negano o addirittura lo calpestano, attentando alla vita o privandola del diritto all’autodeterminazione, a questa tanto ambita esistenza che tutti devono avere, facendo rispettare ciò con ogni mezzo, anche con la forza se necessario.

Uno dei primi passo per avere la dignità è il lavoro. Questa Europa non genera lavoro, questa Italia decresce continuamente. Non possiamo sbandierare diritti senza il dovere di dare la possibilità di lavorare. La centralità del lavoro quale fattore di promozione sociale è del resto un valore che pervade dove invece i governi latitano clamorosamente. Ora, a partire dall’urgenza di individuare nell’Europa la dimensione ‘naturale’ di un rilancio del welfare, come dimostrano, fra l’altro, le raccomandazioni della Commissione e due risoluzioni del Parlamento europeo in tema di sostegno al reddito, il famoso reddito universale che personalmente condivido.

Al reddito universale dedicherò un articolo apposito, tornando al diritto all’esistenza, l’oppressione e la prevaricazione non sono compatibili con la dignità dell’uomo. Da ciò deriva il diritto alla libertà, la libertà della persona, dei suoi pensieri, delle sue opinioni e della sua religione, anche se questi diritti non devono prevalere su una popolazione che è presente da millenni, affinché la libertà di quest’ultimi venga limitato, come purtroppo sta avvenendo. Non bisogna dimenticare che la libertà dell’uomo va a braccetto con la responsabilità, ed il principio di solidarietà va di pari passo con compartecipazione.

Claudio Lauretti

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